By Paola
“Credo che Dio si arrabbi se tu passi vicino al colore viola in un campo senza notarlo”, Il colore viola, Alice Walker.
E’ passato un po’ di tempo dall’ultimo colore analizzato. Perciò non vediamo l’ora di condividere con voi alcune curiosità su uno dei colori più sfuggenti e interessanti: il viola.
Il viola si ottiene mescolando il rosso, che simboleggia forza e potere, con il blu, sincero e tranquillo. E’ un incontro tra opposti e porta con sé entrambe le caratteristiche dei colori da cui è generato.
Paola indossa un total look viola (e vintage)
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Colore di regalità
In Occidente il viola rappresenta la regalità. Pensate che il primo viola fu prodotto dagli antichi romani sfruttando il muco di alcune chiocciole di mare. Per produrne solo pochi grammi ci volevano circa dodicimila chiocciole. Proprio a causa della difficoltà di confezionare stoffe di questo colore e a causa del prezzo che ne derivava, il viola era poco diffuso e solo ricchi e potenti potevano permettersi di vestire con questo colore.
Pensate che Giulio Cesare decretò che nessuno potesse indossare viola tranne lui. Inoltre Elisabetta I indossò questo colore durante la sua incoronazione nel 1559 e di tessuto viola fu avvolta la sua bara quando morì nel 1603. Ma gli esempi sono molteplici e ricorrenti nella storia.
Colore di spiritualità
Il viola è tra i colori dello spettro cromatico è quello con lunghezza d’onda più corta ed è l’ultima lunghezza d’onda che riusciamo a vedere. Queste considerazioni chiariscono come il viola sia collegato in qualche modo a un regno superiore, all’universo, alla spiritualità. Ma ecco anche un collegamento più profondo tra regalità e viola: re, regine e imperatori erano i rappresentanti di Dio in terra e ritenevano di avere perciò un potere superiore. Il viola costava, si. Ma era anche simbolo di divino e trascendente ed anche per questo una scelta molto in voga tra nobiltà e regnanti.
Il viola è poco presente in natura a differenza di altri colori: si può cogliere in alcuni fiori o negli attimi di transizione del cielo al momento del tramonto. E’ il colore associato alla consapevolezza spirituale e alla riflessione, alla contemplazione e all’introspezione. Altre associazioni positive sono con l’amore, la saggezza, la padronanza di sé.
I tratti negativi di questo colore si manifestano, come sempre, con un suo uso eccessivo oppure fuori luogo. Le sue qualità, se estremizzate, diventano fastidiosi difetti quali: diventare eccessivamente riflessivi, inconcludenti, introversi e sviluppare senso di inferiorità.
La violetta seducente
Il viola è il colore tipico del fiore omonimo: la violetta, un fiore molto conosciuto che ha tra le sue qualità un aspetto minimalista unito a un profumo inebriante. Per queste caratteristiche la viola è associata alla seduzione (N.B. diversa dalla sessualità impulsiva del rosso). La seduzione è infatti la capacità di evocare, di far immaginare, incuriosire ma mai in maniera chiassosa, bensì in forma misurata e discreta.
Quando indossarlo
Sul lavoro, vestirsi o circondarsi di viola aiuta quando abbiamo bisogno di tempo e concentrazione per portare a termine un compito.
Come detto, il viola è legato al mondo dell’introspezione. E’ quindi il colore perfetto da indossare quando si medita o si prega, ma non solo. Aiuta a focalizzarsi su un sé superiore ma comunica anche opulenza e qualità.
Non troppe controindicazioni per questo colore, ma come sempre il troppo stroppia, un eccessivo uso del viola nell’abbigliamento rischia di renderci ridicoli e non essere presi sul serio.
Voglia di viola?
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Al prossimo colore!
Bibliografia:
Karen Haller, “Il piccolo libro del colore”.
