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Breve viaggio nella storia dei bauli

“Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove”

 Marguerite Yourcenar

Il viaggio fa parte della storia dell’uomo da millenni. Sono cambiati i mezzi di trasporto, le mete e le motivazioni che spingono gli uomini a muoversi, sono variate nei secoli le tipologie di viaggio, ma rimane una costante: la necessità dell’uomo di portare con sé i propri averi.

Parlando di viaggi è doveroso quindi pensare ai bauli, perché sono proprio i bauli gli oggetti che hanno accompagnato i viaggiatori dei tempi antichi fino ad arrivare quasi ai giorni nostri.

Partiamo da lontano e andiamo nell’antico Egitto dei faraoni:
nella tomba di Tutankhamon vennero ritrovati beni preziosi e oggetti d’uso quotidiano conservati dove, se non in bauli di incredibile fattura? Proprio di bauli pare avesse bisogno il grande faraone per il suo viaggio verso l’aldilà.

Tomba di Tutankhamon, con all'interno anche bauli

E ancora bauli, in legno e bronzo, venivano utilizzati dai Greci e dai Romani; anche i navigatori vichinghi, che li utilizzavano non solo per riporci i propri beni, ma anche per sedersi sopra e talvolta per dormirci.

Facciamo ora un salto temporale: il 1492 è uno spartiacque storico anche per quello che riguarda le abitudini di viaggio. L’intensificarsi delle esplorazioni variò l’idea di viaggio e di bagaglio; le navi partivano dal Vecchio Mondo stipate di bauli pieni di vestiti e oggetti, per poi tornare dal Nuovo Mondo ancora più carichi di prodotti, frutto delle scoperte d’oltreoceano.

E’ tra il ‘700 e l’800 che troviamo però la grande svolta nel campo dei viaggi.

Nacque qui il vero e proprio gusto del viaggio, slegato dalle necessità economiche o di conquista; sono gli anni delle grandi traversate oceaniche e dei gran Tour.
Aristocratici e borghesi europei, e soprattutto i giovani inglesi e tedeschi, iniziarono a compiere lunghissimi viaggi, della durata di mesi, con lo scopo di perfezionare il proprio sapere.
Nacquero così i bauli creati appositamente per soddifare le esigenze dei viaggiatori, studiati per resistere a climi diversi e a viaggi differenti. Bauli che dovevano attraversare deserti o oceani, con interni morbidi per riporre oggetti delicati o con interni in canfora per allontanare animali che potevano rovinare i capi d’abbigliamento,
Bauli diversi dunque per diversi viaggiatori: missionari, commercianti e avventurieri.
I bauli iniziarono ad avere dimensioni differenti, a seconda del mezzo di trasporto, dalle mongolfiere ai treni, dalle carrozze alle navi, e più avanti dall’aereo all’automobile.

Nell’800 man mano si iniziò ad avvicinarsi alla concezione moderna di viaggi e di turismo grazie alla rivoluzione industriale e ai cambiamenti di vita che ne conseguirono.

Il mondo dei viaggi e dei bauli cominciò a metà secolo a legarsi al mondo della Moda.

Era il 1854 l’anno in cui Louis Vuitton aprì il suo negozio a Parigi e non possiamo parlare di bauli, bagagli e valigie senza nominare proprio la Maison Louis Vuitton.
Louis Vuitton, ragazzino, iniziò a lavorare come apprendista presso monsieur Maréchal, famoso fabbricante parigino di valigie.
Il giovane Louis comprese presto lo spirito del tempo e le esigenze di chi voleva viaggiare: unì la grande abilità artigiana ad un lampo di genio, la personalizzazione.
Messosi in proprio iniziò a creare bauli per ogni occasione e per ogni richiesta.

Pubblicità vintage Bauli Louis Vuitton

Non si trovano vecchi bauli uguali fra loro. Tutti venivano prodotti seguendo le indicazioni dei committenti; studiati a seconda della professione del viaggiatore che li ordinava, del tipo di viaggio che avrebbero dovuto affrontare. Ogni baule era ulteriormente personalizzato dai clienti. I simboli identificativi più comuni erano fasce colorate, numeri, iniziali del proprietario e blasone famigliare (per chi era di nobili natali). Bisogna tenere presente che chi recuperava nella stiva i bauli spesso non sapeva leggere, ma era necessario che potesse consegnarli al legittimo proprietario.
Troviamo bauli con scomparti o cassetti segreti o anche con rivestimenti in legni di tipo diverso.

Bauli da viaggio Louis Vuitton


La Maison Vuitton inventò il primo baule-armadio verticale nel 1875. Era studiato così da poter trasportare il guardaroba senza dover disfare le valigie e organizzato con cassetti e appendi-abiti.
Nel 1927 Gaston Vuitton, nipote di Louis, consegnò ad Ernest Hemingway il suo personale baule-biblioteca.
L’azienda creò il baule-doccia, il baule-letto, il bauletto da picnic e per il servizio da tè, cappelliere, bauli per riporre strumenti musicali e così via.

Nel 1859 nacque la valigia iconica così come noi tutti la riconosciamo. Il baule simbolo della concezione di viaggio moderna, innovativo con la sua forma a base rettangolare anzichè bombata, leggero ma resistente grazie alla copertura rigida e agli angoli metallici, totalmente impermeabile.

E ancora nel 1886 La Maison Vuitton rivoluzionò anche il sistema delle serrature; con un sistema a 5 tamburi a molla, i bauli divennero dei veri e propri forzieri a prova di ladro.

Per le famiglie che viaggiavano meno nel ‘900 non mancavano comunque in casa dei bauli; conservati in salone o almeno nelle soffitte, colmi di abiti da conservare o vecchi giochi dei bambini, documenti o lettere.
Anche i corredi che le famiglie obbligatoriamente preparavano per i futuri matrimoni delle figlie venuivano sistemati e conservati in appositi bauli, più o meno importanti.

Oggi il baule porta con sé spirito d’avventura e di viaggi. Insieme a materiali preziosi, intarsi o lavorazioni, è diventato oggetto d’arredo e di collezionismo.

Dal 26 al 29 Febbraio è possibile scoprire una serie di bauli, valigie e oggetti da viaggio nel nostro negozio di Milano, nel weekend di chiusura di Moving 3.

Bauli da viaggio Louis Vuitton
Anna
In Di Mano in Mano da più di un lustro, adoro i cappelli italiani anni 60 e 70.

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