Un modo nuovo di celebrare la giornata internazionale della donna
Dal 7 al 10 marzo la Cooperativa Di Mano In Mano propone un modo nuovo di festeggiare donne colte ed eleganti con un evento tridimensionale che unisce bellezza e creatività, storia e approfondimenti, shopping e cultura.
Il fulcro dell’esposizione “Colte ed Eleganti” sono le creazioni di quattro icone della moda italiana – Biki, Mila Schön, Krizia, Luisa Spagnoli – indossate da manichini che guidano il percorso del visitatore, accompagnati da pannelli di approfondimento, proprio come in una mostra.
Ma non finisce qui! Completa l’allestimento una ricca selezione di libri dedicati al mondo femminile, divisi in quattro categorie: storia della moda, le grandi scrittrici, Il femminismo e le questioni di genere, la donna perfetta del passato che ora ci fa sorridere (o arrabbiare).
E per l’occasione il negozio di Cambiago di Di Mano in Mano espone la sua “nuova” collezione di abbigliamento che fa l’occhiolino alla primavera e ai primi tepori, con meravigliosi abiti e accessori vintage, insieme ad una selezione di second-hand ricercata e di qualità.
Fari puntati su: Biki, Mila Schön, Krizia, Luisa Spagnoli
Biki, Mila Schön, Krizia e Luisa Spagnoli sono le quattro donne colte ed eleganti che abbiamo deciso di approfondire durante l’evento: quattro stiliste che hanno contribuito a scrivere la storia della Moda, lasciando un segno inconfondibile che ha contribuito da un lato a diffondere il “made in Italy” in tutto il mondo e, dall’altro, a rivoluzionare il vestire come espressione di libertà ed emancipazione.
Biki (Milano 1 giugno 1906 – Milano 24 febbraio 1999)
Elvira Leonardi Bouyeure, in arte Biki, è la prima donna colta ed elegante che abbiamo deciso di celebrare. Nasce a Milano e trascorre la sua infanzia in un appartamento affittato dalla famiglia Crespi, proprietaria del Corriere della Sera. Nel salotto di questa grande casa Biki entra in contatto con borghesi e aristocratici, artisti e critici d’arte.
La sua carriera inizia nel 1934 quando apre il suo primo atelier in via Senato, e propone una collezione di biancheria intima con l’idea rivoluzionaria di creare camicie da notte come fossero abiti da sera.
Negli anni ’50 l’atelier Biki crea abiti per il cinema e per clienti sempre più famosi: da Lucia Bosè a Jeanne Moreau, da Brigitte Bardot a Sofia Loren, da Raffaella Carrà a Isadora Duncan ma soprattutto per il soprano Maria Callas di cui contribuì a creare l’immagine (da qui il soprannome “la Sarta della Callas”).
Beppe Modenese, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, dopo la sua morte la ricorda così: “La sua casa sempre aperta, il suo tocco di internazionalità, la sua classe, hanno caratterizzato un’epoca. Biki ha rappresentato molto nella moda, ma anche nella società milanese.”
Krizia (Bergamo, 31 gennaio 1925 – Milano, 6 dicembre 2015)
Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, comincia da giovanissima e apre, insieme ad un’amica, un piccolo laboratorio dove produce le sue prime collezioni.
“Crazy Krizia” si afferma definitivamente nel mondo della moda con la partecipazione al Samia di Torino nel ‘57, dove i suoi fit versatili, mixati a dettagli eccentrici, e un appeal contemporaneo incontrano il gusto di compratori italiani ed esteri.
La dimensione artigianale è sempre affiancata dall’innovazione industriale. Krizia è una ricercatrice instancabile di materiali nuovi e lavorazioni mai viste. I suoi capi spesso rivelano inaspettati accostamenti di texture e volumi.
Il mondo animale è un altro tratto distintivo della designer: un immaginario che rimane tuttora indissolubilmente legato al nome di Krizia.
Mariuccia è un’imprenditrice visionaria, che si è avvalsa dei giusti collaboratori – Walter Albini e Karl Lagerfeld vi dicono qualcosa? – e che ha consacrato la città di Milano come tempio della moda italiana con quelle che oggi conosciamo come Fashion Week.
Luisa Spagnoli (Perugia, 30 ottobre 1877 – Parigi, 21 settembre 1935)
In principio fu un bacio. Proprio così: il bacio Perugina deve la sua invenzione proprio a Luisa Spagnoli che prima di dedicarsi all’abbigliamento aveva aperto nel centro di Perugia una piccola azienda dolciaria.
Ma è nel campo della moda che il suo nome ha fatto storia. Negli anni del dopoguerra è sempre più difficile recuperare filati di lana di qualità, così la Spagnoli nel 1928 fonda l’Angora Spagnoli. Dedicandosi all’allevamento di conigli d’angora, ricava il filato dal pelo degli animali senza ucciderli né tosarli, realizzando filati pregiati per la realizzazione di mantelline, scialli e abiti alla moda.
Nel 1930 partecipa con le sue creazioni alla Fiera Campionaria di Milano, dopo la quale il successo inizia a decollare.
Dopo di lei, i suoi figli trasformano l’attività da principalmente artigianale ad industriale, diversificano la produzione e sviluppano la rete commerciale dei negozi “Luisa Spagnoli”, oggi presente in tutto il mondo.
Mila Schön (Traù, 28 settembre 1916 – Quargnento, 5 settembre 2008)
Ed eccoci alla quarta tra le nostre donne colte ed eleganti: Mila Schön. Da sempre abituata ad indossare il meglio della haute-couture parigina, a causa dei rovesci finanziari della famiglia, si ritrova a disegnare lei stessa i suoi abiti, che successivamente vende anche alle amiche dell’alta borghesia milanese nel piccolo atelier che apre nel 1958, in centro a Milano.
È subito un gran successo, che pochi anni dopo la porterà a trionfare alle sfilate fiorentine di Palazzo Pitti. A distinguerla è un’invenzione che farà storia: il double-face, espediente sartoriale che permette la completa reversibilità del capo.
Nel 1966, dopo la presentazione delle sue collezioni a Dallas e Houston, riceve l’Oscar della Moda, il prestigioso Neimann Marcus Award. Sono gli anni della sua vena creativa più rivoluzionaria, dove l’interesse per la moda è strettamente legato al mondo dell’arte.
I motivi a onde e optical, l’accostamento azzardato di colori contrastanti, i cerchi concentrici, sono un chiaro rimando alle opere di Pollock, Klimt, Lucio Fontana.
Abiti come opere d’arte vere e proprie, che le fanno guadagnare un posto all’interno di “Cubism and Fashion” al Metropolitan Museum di New York.
L’evento che si inserisce in un dibattito più che mai acceso
Inserendosi in un dibattito, quello sulle questioni di genere, ora più caldo che mai, la Cooperativa sceglie di puntare i fari sul genio femminile nella moda che con grazia, gusto, irriverenza e determinazione, è stato un amplificatore di cambiamenti sociali e ha preparato il terreno per molte conquiste nell’ambito della parità di genere.
“Colte ed eleganti” vi aspetta a Cambiago, in via Castellazzo 8.
Dal 7 al 10 marzo: giovedì dalle 15.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Per info: www.dimanoinmano.it , 02 95 34 91 93.