La psicologia del nero.
Dedichiamo questa seconda puntata de “Un arcobaleno di colori” al nero. Come abbiamo sottolineato nel primo articolo dedicato al bianco, tutti i colori hanno significati positivi e negativi. Tra questi due poli è presente un’infinità di sfumature che dipendono da fattori tra cui la luce, la cultura nella quale siamo inseriti, gli altri colori che ci circondano e via dicendo.
Ma noi siamo qui per dare un’infarinatura sui significati dei colori e cercheremo di semplificare il più possibile questa simpatica rassegna. Cominciamo perciò col fare chiarezza sui diversi significati del nero.
Notte e giorno, luce e ombra, chiaro e oscuro, bianco e nero: sono elementi contrapposti radicati nell’esperienza umana più antica. Quindi se il bianco, come descritto nel primo articolo è il rappresentante della luce, del divino e del conscio, il nero per contrapposizione è invece l’inconscio, ciò che non si conosce, il mistero.
Tratti positivi e tratti negativi del nero.
Quando il nero è positivo suggerisce autorevolezza, fermezza, sostanza. Il nero assorbe la luce e non riflette nulla, può perciò evocare un’aura di mistero, raffinatezza e fascino. Può inolte comunicare tranquillità, sicurezza emotiva, ambizione.
Quando il nero è negativo può apparire minaccioso e spaventoso, inavvicinabile e serioso. Suggerisce dispotismo, freddezza, ostilità, intimidazione, pesantezza. Immaginate cosa provereste ad entrare tutti i giorni in un ufficio con le pareti completamente nere. Probabilmente esaurimento e senso di oppressione.
Pensate all’espressione “umore nero“. Questo colore rappresenta la depressione psicologica e da test clinici condotti su pazienti depressi risulta una forte predilezione da parte di questi per il nero. E per concludere, come avrete sicuramente già intuito, l’estremo più negativo del nero rappresenta la morte, la fine, il nulla.
Protezione e glamour
Il nero nell’abbigliamento può fungere da protezione e offrire un supporto emotivo da intendersi non necessariamente in modo negativo. E’ come una barriera protettiva quando ci sentiamo vulnerabili e ci offre un sostegno per i nostri movimenti nella società.
Vicino a questo utilizzo c’è quello ampiamente diffuso nelle divise, soprattutto dei camerieri, ma non solo (anche per il personale dei teatri o degli esercizi commerciali): un abbigliamento completamente nero permette di muoversi con velocità ed efficenza senza attirare troppo l’attenzione pur rimanendo riconoscibili.
Il nero è anche uno dei colori più glamour: l’aura di mistero che porta con sé suggerisce fascino, raffinatezza e lusso. Pensiamo al periodo natalizio: per le feste di Capodanno, le cene di natale con colleghi di lavoro, ma anche per i party che si affollano durante questo periodo, il nero è sicuramente una tra le scelte più popolari.
Il nero sensuale della lingerie
Il nero è la scelta più ovvia quando si tratta di lingerie, perché è uno dei colori che richiamano l’eros. Questo passaggio ci permette di proporvi un esempio molto chiaro di cosa voglia dire polo positivo e negativo di uno stesso colore: mentre la lingerie femminile più ricercata è tipicamente nera, perché il nero è colore che rimanda a sensualità e mistero, il nero però è anche colore del sadismo. Qualsiasi oggetto che rimanda a questa sfera e a queste pratiche è, quasi certamente, di colore nero. (Disclaimer: con questa osservazione non vogliamo dare giudizi ma solo evidenziare la negatività che possano avere delle pratiche portate all’estremo).
Il nero per essere autorevoli.
Il nero viene scelto quando vogliamo apparire autorevoli e non vogliamo che questa autorevolezza venga messa in discussione: pensiamo ai manager di aziende importanti e alle loro automobili, oppure ai buttafuori delle discoteche.
Pensiamo ancora agli integralismi di ogni tempo, che si sono ripetutamente ammantati di nero. O anche alle loro declinazioni più socializzate che devono comunicare intransigenza e assolutezza: le toghe dei giudici e le tonache dei preti, il velo monacale e la toga dei professori universitari e così via.
Quando evitare il nero
Quando evitarlo? Quando ci muoviamo in un ambiente che deve incoraggiare una comunicazione aperta, sincera e giocosa. I bambini sono un esempio perfetto: quando si lavora con i più piccini è meglio vestirsi con altri colori perché la mente infantile è spensierata, attiva, sempre in movimento. E, come abbiamo appena visto, il nero non rappresenta nessuna di queste caratteristiche.
Voglia di nero?
Dopo quanto ci siamo appena detti saprete orientarvi nella scelta di look neri con consapevolezza. Se avete necessità o vi è venuta voglia di qualche capo di abbigliamento nero ecco qualche suggerimento direttamente dal nostro sito.
Quale sarà il prossimo colore? Lo scopriremo insieme prestissimo!
Bibiliografia
- Claudio WIdmann, “Il simbolismo dei colori”
- Karen Haller, “Il piccolo libro del colore”