Devilman

Da Belfagor Arcidiavolo al Maestro e margherita, o alla sua più recente incarnazione in Ohio ne L’estate che sciolse ogni cosa, infinite sono le vicende che trattano di diavoli che scendono a visitare la terra.

Tutte accomunate, però, da un leitmotiv: quando il diavolo arriva, lo fa sempre in maniera silenziosa, strisciando, insinuandosi nelle pieghe della realtà e nel lato oscuro del cuore umano, ma non se ne va in maniera altrettanto silenziosa. Il diavolo se ne esce in un frastuono clamoroso, dopo aver cambiato la concezione che l’uomo aveva di sé, e Devilman non è da meno.

Il debole adolescente Akira Fudô è stato protetto dal suo migliore amico Ryô Asuka sin da quando erano bambini. Quando i genitori di Akira muoiono in un incidente, la famiglia Makimura lo porta a vivere con loro, e Akira si innamora della splendida Miki Makimura.

Quando il padre di Ryô apre accidentalmente una porta per l’inferno in Antartide, i demoni vengono rilasciati, fondendosi con gli umani per sopravvivere. Akira ospita Amon ma riesce comunque a mantenere la sua umanità: diventa Devilman, l’unico demone a protezione dell’uomo.

In un mondo invaso da sciami di demoni, l’isteria e il panico sostituiscono la ragione e l’umanità inizia una guerra senza campo contro i diavoli.

Devilman, scritto e disegnato con un tratto incredibilmente dinamico da Go Nagai, ci pone una grande domanda: è sicuro, l’uomo, di non nascondere dentro di sé mostri ancora più terribili di quei demoni che tanto ci spaventano? La risposta, purtroppo, è già formulata nel titolo stesso di quest’opera: tutti tendono a proteggere i propri simili, e se è un diavolo che ci difende, beh, vuol dire che non siamo poi così dissimili dalla sua natura. Con quanto clamore se ne uscirà di scena questo diavolo? Spoiler: tanto.