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Lady, la regina delle poltrone

Nuovo appuntamento con l’Icona del Design della Settimana dedicato ad una delle migliori creazioni di Marco Zanuso: la poltrona Lady.

Progettata nel 1951, la Lady è una delle poltrone più iconiche del design italiano del XX secolo.
Premiata con la medaglia d’oro alla IX triennale di Milano, è stata apprezzata da subito per le sue caratteristiche innovative.
Ad oggi è prodotta da Cassina nella collezione I Maestri, come altri pezzi iconici dei quali abbiamo scritto nei mesi scorsi (Red & Blue di Gerrit Rietveld e LC4 di Le Corbusier tra gli altri).
A testimonianza del valore e dell’apprezzamento globale di cui gode, si può trovare nei musei di tutto il mondo, dal MoMa di New York alla nostrana Triennale.

Poltrona Lady Marco Zanuso per Arflex nel nostro negozio di Cambiago
Una delle due bellezze attualmente disponibili nel catalogo di design Di Mano in Mano

Lady ha rappresentato un punto di svolta nella produzione degli imbottiti.

La Arflex, divisione della Pirelli aperta nel 1948, iniziò a realizzare questa meraviglia con nuovo processo produttivo mutuato dalla produzione automobilistica.

Le parti venivano realizzate separatamente e assemblate successivamente. Struttura in metallo rivestito da poliuretano espanso flessibile, schiumato all’interno di uno stampo, braccioli in legno massello rivestiti da poliuretano, e gambe in metallo verniciato.

Con la Lady è stato anche introdotto il molleggio, un plus in ambito di comfort, ottenuto con cinghie elastiche rinforzate.

Grazie al nuovo materiale utilizzato, Zanuso è riuscito a scolpire forme nuove creando una poltrona dai contorni iconici.

Così il designer milanese a proposito delle novità introdotte:

“La schiuma espansa consente di rivoluzionare non soltanto le metodiche dell’imbottitura, ma anche la sua realizzazione strutturale e il suo potenziale formale. I nostri prototipi hanno acquisito un aspetto e nuovi contorni apprezzabili con standard industriali finora impensabili”.

La sua forma iconica, le sue forme sinuose e femminili -frutto anche di uno studio ergonomico- hanno rappresentato un punto di riferimento e di ispirazione per il design del mobile dagli anni 50 ai giorni nostri.

Gabriele
I colleghi mi chiamano Baffo. Adoro giocare a calcio balilla in pausa pranzo e il design anni 50 e 60.

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