Tra i libri di Gadda sicuramente il mio preferito è l’Adalgisa, struggente e graffiante ritratto in dieci racconti della borghesia milanese tra le due guerre. Quando ho cominciato a lavorare i libri della biblioteca che costituisce il nucleo centrale di Librando Primavera, non potevo non pensare alla famiglia Caviggioni e alle sue frequentazioni culturali al Circolo Filologico Milanese nel racconto dal titolo emblematico “I ritagli di tempo”.
Una biblioteca nutritissima di volumi pubblicati tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale. Proveniente da un borghesissimo palazzo del centro di Milano; dai viali intorno al Castello a loro volta frutto delle grandi ristrutturazioni del nuovo piano regolatore di fine ‘800. Se la gaddiana famiglia Caviggioni aveva “il bernoccolo dell’ingegneria”, i proprietari dei nostri volumi appartenevano probabilmente ad una stirpe di avvocati. Nella vasta abitazione al piano nobile del palazzo non poteva mancare un locale dedicato alla biblioteca, che io immagino foderato di alti armadi a vetri in legno scuro, in stile neorinascimento.
Cultura con la C maiuscola
Sugli scaffali si allineava di tutto. Tutto apparteneva di diritto al concetto di cultura con la C maiuscola secondo i criteri dell’epoca. C’erano una nutrita rappresentanza degli immancabili studi classici, la filosofia con ampio spazio agli ultimi trattati delle varie scuole contemporanee, numerosissimi saggi di letteratura italiana, con una spiccata predilezione per i super-classici Dante e Leopardi, volumi sulla storia di tutte le epoche.
Probabilmente la famiglia aveva un buon libraio di riferimento che aggiornava puntualmente gli scaffali della biblioteca delle novità editoriali del momento. L’impressione però è che i pacchi di libri venissero semplicemente scartati e i volumi collocati al loro posto a fare vetrina. La maggior parte di questi libri, in effetti, risultano intonsi, con le pagine che ancora aspettano il passaggio del tagliacarte per essere lette. E in questo particolare trova il suo riscontro il parallelo con i gaddiani Caviggioni. Del resto l’esibizione di un certo livello culturale faceva parte dell’immagine di una intera classe sociale. Il valore della biblioteca, se non testimonia a favore del livello culturale reale della famiglia, testimonia della competenza e professionalità del libraio fornitore.
La biblioteca ci racconta della famiglia
Ma la biblioteca ci racconta anche altre cose di questa famiglia. Sicuramente si tratta di fascisti della prima ora e convintamente fascisti fino alla fine della guerra. La firma di appartenenza di molti volumi di argomento storico-giuridico rimanda ad uno studioso di diritto che aveva pubblicato alla fine degli anni ‘20 un importante saggio sulla legislazione fascista. E in effetti una notevole sezione della biblioteca risulta dedicata all’analisi della politica del governo. Si parla dei primi anni del regime, oltre che dell’esaltazione della figura del Duce e della lettura della situazione internazionale dell’epoca. Un’adesione che risale alle premesse ideologiche del movimento, almeno a giudicare, ad esempio, dalla presenza di tutti i più importanti scritti di Julius Evola, spesso in prima edizione.
Sicuramente poi condividevano la passione del tempo per la letteratura di esplorazione e di viaggio. Sugli scaffali troviamo dalle pubblicazioni della casa editrice Alpes, con i suoi racconti tra lo storico e l’aneddotico sui paesi esotici, alla grande epopea delle esplorazioni dell’Artide e dell’Antartide, dalle grandi avventure delle trasvolate oceaniche ai raffinati resoconti di viaggio di Mario Praz. La narrativa, a parte i classici grecolatini ed italiani, aveva poco spazio nella biblioteca (cultura non abbastanza con la C maiuscola?). Troviamo, invece, molti libri dedicati all’esoterismo e a quel gusto per culture lontane che tanto appassionava quegli anni. C’è una certa eterogeneità in questa sezione, Rudolf Steiner accanto ad Eusapia Paladino, studi sugli Yogi e le filosofie orientali accanto a manuali sui pendolini e l’ipnosi. Non manca neppure un pratico manuale Hoepli sull’uso e la manutenzione della automobile moderna.
Una raccolta eccezionale
Un discorso a parte merita una serie veramente eccezionale di titoli di una storica casa editrice del tempo: decine e decine di libri della Casa editrice Fratelli Bocca, fondata nel 1790, che proprio nell’epoca della formazione della nostra biblioteca attraversa il suo periodo più fecondo.
Una proposta editoriale dai connotati molto precisi, un catalogo dalle scelte peculiari, immerso nel clima positivista dell’epoca, che trova nelle due principali collane della Grande e della “Piccola biblioteca di scienze moderne” il suo cavallo di battaglia. Questa contiene testi di sociologia, di diritto, di storia, di filosofia, di esoterismo, di spiritualità, con l’incredibile dato che su quasi 680 titoli, solo 3 non erano prime edizioni italiane. Un’opera insostituibile di divulgazione culturale che introdusse per la prima volta in Italia autori del calibro di Schopenhauer, Nietzsche, Spencer, Steiner, Kierkegaard, Wilde, per citarne solo alcuni. E tutto questo con un’inconfondibile veste grafica nelle copertine illustrate da incisioni originali che ci restituiscono tutto il sapore di un mondo.
Chissà: forse possiamo dare un nome al nostro libraio fornitore. Forse i nostri pacchi di libri partivano dalla Galleria Vittorio Emanuele. Qui ancora oggi la Libreria Bocca rappresenta uno dei fiori all’occhiello della cultura libraia milanese.
Se anche tu sei curioso di visionare questa ricca e variegata biblioteca milanese dal 2 al 9 aprile nel nostro negozio di Cambiago c’è Librando.
Fiore all’occhiello di questa collezione sono certamente i titoli della storica Casa Editrice Bocca, pregiata per le sue copertine dalle grafiche mirabili ed estremamente riconoscibili, ma soprattutto per le peculiari scelte editoriali, molto all’avanguardia per quei tempi storici. Gli argomenti sono innumerevoli: filosofia, sociologia, scienze politiche, psicologia, spiritualità, storia delle religioni ed infine molto esoterismo.
Ti aspettiamo!