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Millenni e Meridiani a Librando

Millenni e Meridiani a Librando

Millenni e Meridiani: ditemi il nome di quell’amante dei libri che non provi un guizzo al cuore quando sente nominare queste due fantastiche collane. Checché ne dicano i miei figli, non è indifferente leggere un libro in un’edizione piuttosto che in un’altra (e questa potrebbe rientrare tra le varianti antropologiche tra boomer e generazioni successive): per gustare davvero Guerra e pace è stato assolutamente necessario passare dalla Bur (tre errori di stampa nelle prime 50 pagine e quella carta così spiacevole al tatto) al volume dei Millenni che conservo gelosamente nella mia libreria.

Non per niente i Millenni sono così rari da intercettare per noi librai dell’usato: si è pienamente realizzata l’intenzione che animava Giulio Einaudi e il suo mitico “cerchio magico” alla fondazione di questa collana; in un’intervista Giulio Einaudi racconta: “Dicevamo tra noi: queste opere devono restare per un lungo periodo, devono essere trasmesse di padre in figlio per l’eternità o giù di lì, e quindi devono essere stampate in modo, per quanto possibile, perfetto. Con carta pregiata, la grafica curata in ogni dettaglio, le illustrazioni realizzate nel miglior modo possibile. E questo è proprio merito di Oreste Molina, il quale si è appassionato al libro attraverso la pratica grafica, la tipografia, e non perché provenisse da una stirpe di raffinati bibliofili”.

Compare in questa citazione un nome, sconosciuto ai più, che dalle retrovie ha fatto la storia dell’Einaudi, ed è sacrosanto rendergli onore: direttore tecnico per quarant’anni, il suo scopo era far coincidere forma e sostanza con una cura che si estendeva a tutta la produzione della Einaudi. “Un orologiaio” lo definì Giulio Einaudi: Oreste Molina sottoponeva ogni titolo a tre giri di bozze prima di licenziarlo per la stampa; curava personalmente l’impostazione grafica della pagina nella sapiente disposizione di testo, note, titoli; è lui che commissionò al grafico Simoncini di Bologna l’elegantissimo e inconfondibile Garamond che è il marchio di fabbrica di tutta la produzione einaudiana. Se poi pensiamo che la grafica delle copertine era affidata a Bruno Munari….

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Nei Millenni a tutta questa cura si somma la carta della Cartiera Fedrigoni di Verona, un vero piacere al tatto; la rilegatura in tela bianca con sovracoperta illustrata protetta da acetato (Ernesto Ferrero racconta che era Giulio Bollati a scegliere l’immagine da copertina: aveva per questo una stanza piena di libri d’arte dove si ritirava in solitudine a farsi ispirare); il cofanetto con i tagli in tela marrone, raffinato dettaglio nella ripresa al taglio superiore delle pagine e al nastrino segnalibro.

E questa è solo la forma! In questa collana, nata nel 1947 su ispirazione di Cesare Pavese (una collana in cui “rendere contemporaneo Omero e insieme “classico” Hemingway”), trovano posto testi diversissimi provenienti da culture vicine e lontane, senza vincoli temporali definiti. Dal verbale di una delle mitiche riunioni editoriali del mercoledì del maggio 1951, ci viene la migliore descrizione di che cosa rende un libro pubblicabile tra i Millenni: “(Vittorini) precisa che i Millenni devono essere quei libri di tutti i secoli che conservano, o si presume che conserveranno inalterato il loro valore di contemporaneità”. Forse la migliore definizione di Classico che si possa fare. Calvino poi insisteva molto sul carattere di riscoperta che doveva caratterizzare i titoli da includere nel catalogo della collana: da qui la presenza di titoli inconsueti, molto di nicchia. L’impressione è che non fosse l’interesse commerciale a dettare la linea editoriale….

Millenni e meridiani
Meridiani Mondadori

Nel 1969 la Mondadori inaugura forse l’unica collana italiana che può paragonarsi all’eccellenza dei Millenni: fondata da Vittorio Sereni parte l’avventura dei Meridiani con il primo titolo dedicato alle poesie di Giuseppe Ungaretti, coinvolto in prima persona nella composizione del volume.

Diversa la scelta editoriale: i Meridiani vogliono costituire una biblioteca ideale che raccolga l’opera omnia dei più importanti scrittori e poeti di ogni tempo, corredata da importanti apparati critici, saggi e note dei più prestigiosi studiosi di letteratura; trovano spazio nella collana anche diari, saggi, album fotografici. Il modello di riferimento è la mitica Bibliothèque de la Pléiade di Gallimard, e come accade in Francia, entrare con la propria opera nel catalogo dei Meridiani equivale ad una sorta di consacrazione nel Pantheon dei classici contemporanei.

Identica la cura formale di presentazione dei volumi: carta finissima, grafica nitida e curatissima, inconfondibili le rilegature in pelle blu notte con titoli e eleganti fregi dorati al dorso, taglio superiore azzurro fiordaliso, cofanetto con il ritratto dell’autore.

Vi abbiamo stimolato il biblio-appetito? Venite a trovarci nella nostra libreria di Cambiago: il tradizionale appuntamento primaverile di Librando quest’anno presenta un’incredibile collezione proprio di Millenni e Meridiani, direttamente dagli scaffali di un collezionista quasi maniacale nella sua cura conservativa (i libri erano impacchettati uno per uno….). A fare da contorno ancora tanti titoli Einaudi e Adelphi, e soprattutto una preziosa scelta di libri d’arte, con monografie, cataloghi di mostre, saggi di storia dell’arte.

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Librando

Vi aspettiamo quindi dal 9 al 14 maggio nella nostra libreria di Cambiago, e buona abbuffata!!!

Giulia
Pensare che la cultura passi di mano in mano grazie ai libri è una cosa magnifica.

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