Nel 1948 (anno da cui deriva il titolo, ottenuto appunto dall’inversione delle ultime due cifre) George Orwell inizia a scrivere il romanzo visionario 1984 (Nineteen Eighty-Four), che verrà poi pubblicato nel 1949.
Romanzo distopico e pessimista, che mette in risalto il profondo pessimismo post-bellico, la crisi della borghesia e della classe intellettuale verso il positivismo e le sue ideologie.
Nel 1984 la Terra è divisa in tre grandi potenze totalitarie: Oceania, Eurasia ed Estasia, impegnate in una perenne guerra tra loro, il cui scopo principale è mantenere il controllo totale sulla società.
In Oceania, la sede dei vari ministeri, è a Londra.
La società è amministrata secondo i principi del Socing (nell’originale inglese, “IngSoc”), il Partito Socialista Inglese, ed è governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello (dall’inglese “Big Brother” che letteralmente significa “Fratello maggiore”, successivamente italianizzato in “Grande Fratello”). È un personaggio che nessuno ha mai visto di persona (ma che appare in manifesti affissi dappertutto) e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini (la sua descrizione fisica ricorda Stalin e Hitler). Il totalitarismo del Grande Fratello sviluppa caratteristiche dell’Unione Sovietica di Stalin e della Germania dei nazisti.
Le esperienze personali dell’autore hanno fortemente influenzato questo libro, in particolare fu vittima delle persecuzioni staliniste durante la guerra civile spagnola: da questo evento terribile, che egli considerò un vero e proprio tradimento tra fratelli, perpetrato con grande abilità dialettica, nacque in lui la necessità di combattere ogni forma di totalitarismo, sia quella fascista che quello comunista.
«Orthodoxy means not thinking — not needing to think. Orthodoxy is unconsciousness.»
«L’Ortodossia consiste nel non pensare — nel non avere bisogno di pensare. L’Ortodossia è inconsapevolezza.»
1984 – George Orwell
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