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Tesori futuristi, dall’archivio di uno studioso a Tempo di Libri

Tesori Futuristi

Ci sono case che conservano intatto il clima di un’epoca: per chi fa il nostro lavoro sono queste le occasioni delle scoperte più affascinanti.

La vittoria dei FuturistiL’archivio di uno studioso ci restituisce la chiave di accesso ad un mondo di pensiero attraverso le fragili carte di giornali, riviste, lettere, brochures.
Proponiamo questo piccolo tesoro ritrovato in occasione di Tempo di Libri, Fiera Internazionale dell’Editoria in scena dall’8 al 12 Marzo a Fieramilanocity.
Miracolosamente conservati in mezzo a ritagli di giornale tre comunicati stampa futuristi dell’agguerrita redazione di “Poesia”. In testa la richiesta: “Egregio collega. Vi preghiamo caldamente di pubblicare nei vostri giornali il seguente cenno. Ringraziamenti anticipati”. Siamo nel 1910.
Due dei tre comunicati riguardano libri pubblicati da “Edizioni di Poesia”: la difesa del censurato Mafarka il Futurista e l’annuncio della prossima uscita de L’Incendiario di Palazzeschi.

Gustosissimo il terzo: il resoconto della serata futurista che ebbe luogo l’8 marzo 1910 al Politeama Chiarella di Torino.
Si tratta del terzo esperimento di serata futurista dopo quelli di Trieste e di Milano; il foglietto ci riporta con vivacità nel clima infuocato della serata.
Presenti Marinetti, Mazza, Palazzeschi e il gruppo di pittori Boccioni, Carrà, Bonzagni e Russolo.
Per la prima volta viene letto il Manifesto della Pittura Futurista tra applausi entusiastici, fischi, petardi, tafferugli.
La serata si conclude con un “potente schiaffo assestato dal pittore futurista Boccioni ad un signore troppo facile al riso”.

Manifesto della Pittura Futurista
Nella stessa scatola un piccolo catalogo dal titolo Les Peintres futuristes Italiens Exposition du 20 mai au 5 juin 1912. E’ il catalogo della tappa a Bruxelles del tour del 1912 della pittura futurista che toccò Parigi, Londra e Berlino. Chissà se il nostro studioso è andato di persona a Bruxelles.
Siamo agli albori dell’avventura futurista e accanto a questi preziosi documenti, ecco un numero di Lacerba del 1914. Le pagine centrali riportano uno spartito del musicista Russolo ad illustrazione dell’articolo “Grafia enarmonica per gl’intonarumori futuristi”.

Al secondo Futurismo appartengono invece le copie di due rari mensili.

Di 2000 Giornale della rivoluzione artistica uscirono solo 3 numeri.
Dodici invece le uscite di La Bordata – giornale di poesia e d’arte – diretto da Corrado Govoni e Francesco Sapori.
Riviste FuturisteNell’archivio del nostro studioso sono sopravvissuti anche giornali e riviste che ci restituiscono il clima politico e culturale dai primi anni della dittatura fascista fino agli anni ‘40.
Pubblicazioni spesso interrotte dall’intervento della censura di regime, che portano fino a noi il dibattito vivo del mondo intellettuale dell’epoca.

Su queste pagine scrivono, accanto a giornalisti e critici letterari, scrittori e poeti spesso alle loro prime prove.
Giovani artisti, intorno a cui ruota tutta la vivace ricerca artistica del primo dopoguerra, sono presenti con le loro incisioni.
Grandi figure di editori firmano la direzione di queste pubblicazioni.
Leo Longanesi pubblica il suo L’Italiano, foglio quindicinale della Rivoluzione Fascista, di grande eleganza grafica. Il giovane Ernesto Treccani dà vita all’avventura di Corrente. Enrico Vallecchi è l’anima di Campo di Marte e, alla sua chiusura, di Incontro.
Piero Gobetti è presente con la chiara posizione antifascista di La Rivoluzione Liberale. Tra i nostri numeri quello del 18 ottobre 1925 con la “Lettera a Parigi” di Gobetti, immediatamente sequestrato e prossimo alla definitiva chiusura l’8 novembre 1925. In parallelo il Baretti, quindicinale di critica letteraria con prestigiosi collaboratori.
E poi Il Selvaggio di Maccari, Oggi diretto da Mario Pannunzio, Prospettive di Curzio Malaparte. Fino all’ultrafascista La Torre di Julius Evola chiuso anch’esso dalla censura come voce scomoda del Fascismo-movimento contrapposta al Fascismo-regime.
Preziose queste voci anche perché affidate al supporto effimero dei fogli di giornale che così raramente riescono a superare il vaglio del tempo.
Ringraziamo la meticolosità del nostro studioso nell’archiviare tutto quanto leggeva di interessante.
E’ un po’ anche la sua voce che ci parla attraverso queste carte.

Per sentirla basta venire a trovarci a Tempo di Libri Giulia, Nicoletta, Maria Teresa, Elisabetta e Raffaella vi aspettano al Padiglione 4, stand B98.

Tempo di Libri

 

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Giulia
Pensare che la cultura passi di mano in mano grazie ai libri è una cosa magnifica.
Giulia
Pensare che la cultura passi di mano in mano grazie ai libri è una cosa magnifica.

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