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Una “sedia-sedia, senza aggettivi”: la 699 Superleggera

Nono appuntamento con l’Icona del Design: dopo le morbide sedute firmate Afra & Tobia Scarpa, è il turno di un altro maestro del XX Secolo.

Questa iconica seduta nasce dalla perfetta intesa tra Gio Ponti e Cassina, storico mobilificio che negli anni ’50 si apprestava a integrare le tecniche di produzione artigianale con quelle industriali.
Ponti puntava a realizzare una sedia semplice ed economica, senza inutili orpelli; una sedia che fosse robusta e solida ma allo stesso tempo leggera, anzi leggerissima.

Il modello per la sua Superleggera è la sedia di Chiavari, anche nota come chiavarina. Questa seduta “povera” era stata progettata nel 1807 dall’ebanista Giuseppe Gaetano Descalzi, che aveva rielaborato (e semplificato) le sedie francesi di stile impero. Le sedie chiavarine spopolavano perché erano resistenti e poco costose.

Conservando l’estetica lineare ed essenziale, Ponti migliorò le caratteristiche di leggerezza e robustezza. Al posto delle sezioni circolari, per montanti e gambe progettò sezioni triangolari spesse 18 mm, rivedendo gli incastri. Decise inoltre di inclinare la parte superiore dello schienale all’indietro per migliorare la resa ergonomica. I materiali -scelti con grande cura- dovevano essere leggeri, elastici e ad alta prestazione meccanica: optò per il frassino per la struttura e la canna indiana per la seduta.

Il risultato? Una sedia che si può sollevare con un dito (solo 1,700 grammi!) e che è praticamente indistruttibile.

A tal proposito il designer scriveva “Se andate dai Cassina vi daranno spettacoli emozionanti di lanci di queste sedie che ricadono dopo voli vertiginosi, in alto ed in lungo, rimbalzando e non rompendosi mai (…). Entrare nella loro fabbrica è pericoloso perché le sedie volano continuamente in questi incredibili collaudi”.

Nel 1957, dopo quasi dieci anni di sperimentazione e prototipi (tra cui la Leggera), venne presentata al pubblico la versione finale, la 699 Superleggera.

Riscosse un successo inatteso, un successo che in più di sessant’anni non ha ancora conosciuto periodi di declino. Cassina continua a produrre la Superleggera nel reparto di falegnameria dell’azienda in una perfetta sinergia tra sapienza artigianale e innovazione tecnologica. Ponti è stato un maestro nel coniugare tradizione e modernità; ha realizzato una seduta “sincera”, funzionale e assolutamente all’avanguardia dal punto di vista strutturale.

La versione base è in frassino naturale, laccato nero o bianco, con seduta in canna d’India. Sicuramente più grintose e facili da coniugare con degli arredi moderni sono le varianti colorate con seduta imbottita, rivestita in pelle o tessuto. Per i collezionisti più sofisticati esiste un’edizione limitata realizzata per il sessantesimo compleanno della Superleggera: 60 splendidi esemplari disegnati dall’artista Bertjan Pot rielaborando il tessuto Boxblocks.

La Superleggera è uno dei più alti traguardi del disegno industriale internazionale, pura espressione di una genialità senza confronti.

Dal 27 novembre al 26 aprile si terrà una grande retrospettiva dedicata a Gio Ponti al Maxxi di Roma. Un appuntamento davvero imperdibile per coloro che vogliono approfondire la conoscenza del designer e per tutti quelli che (come noi) già lo amano.

A proposito, stiamo già lavorando all’appuntamento della prossima settimana: se avete suggerimenti, consigli o suggerimenti fateci un fischio!

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Athina
Appassionata di poesia decadente e tendenze artistiche ormai fuori moda. Ho un culto per i bassotti e i gatti egiziani.

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